Motivare il team di lavoro in periodo postpandemico

Post di Amadeo Furlan 28 Dic 2021

Tempo di lettura 2 minuti

Riusciremo a tornare alla normalità?

Le ultime misure emanate dal governo e dai Presidenti delle regioni, ha generato nello stato d’animo degli imprenditori, dei manager, dei dipendenti e di ogni libero professionista, uno stato di malessere emozionale molto profondo e viscerale, legato all’incertezza dovuta, in primo luogo, all’emergenza sanitaria e, conseguentemente, nella difficoltà di trovare quella giusta motivazione che possa far in modo, pur nelle restrizioni e nelle distanze, di sentirsi parte di un gruppo in cui ogni singolo individuo venga valorizzato nelle proprie abilità professionali per raggiungere ed implementare i risultati aziendali definiti.

Il mio obiettivo di oggi, in questo articolo, e quello di fornirvi alcuni esempi di strumenti semplici e pratici per trovare la motivazione per mettersi in azione, utilizzare la risorsa più importante di ogni impresa studio e associazione che è quella dei propri collaboratori per ritrovare quel team, altamente performante, in cui ogni singolo è valorizzato ognuno nella propria mansione e capacità ed è pronto per affrontare difficoltà, restrizioni e distanza. E per fare questo è necessario che le persone siano “coccolate”, tutelate e incentivate, sicuramente sul piano economico, ma soprattutto sul piano personale formativo lavorativo.

Di seguito, riporto alcuni esempi di strategie e strumenti per tirare fuori il meglio dai propri collaboratori in un “clima aziendale a distanza” e che possono creare, in questo difficile periodo storico, uno spirito di appartenenza, un desiderio di realizzare un obiettivo sfidante e ricco di vitalità e, allo stesso tempo, per far in modo che ogni elemento del team si possa sentire:

  • coinvolto e interessato in ogni aspetto della vita aziendale
  • compreso in ogni aspetto della vita personale
  • apprezzato per il lavoro che ha svolto

STRATEGIE PER RENDERE “MOTIVATI” I NOSTRI COLLABORATORI

Generare ottimismo, benessere psico emozionale e benessere psico-fisico

È necessario far capire a tutti gli appartenenti del proprio team che, il datore, manager imprenditore libero professionista c’è “sempre”, anche quando le disposizioni di legge portino alla chiusura parziale e totale della tua attività o anche per la presenza di persone risultate positive al coronavirus. In questo tipo di situazioni l’obiettivo è: mostrare ai membri del proprio team il supporto in caso di necessità. L’elemento strutturale di questa fase è organizzare periodicamente delle riunioni (rispettando i provvedimenti in vigore attualmente) per discutere, in un brain storming collettivo, le azioni da intraprendere seguendo i quadranti delle cose urgenti e importanti di Eisenhower. In questo mondo si definiscono le priorità da svolgere, si riposizionano le cose urgenti ed importanti, che vengono così divise da quelle non urgenti e non importanti. In tal mondo si rendono partecipi tutti su come organizzare al meglio la propria attività lavorativa e quella del team. Sapere cosa c’è da fare e quanto tempo impone quella attività, se è urgente importante o non urgente e non importante, mantiene la mente sgombra da possibili pensieri demotivanti, paure di non farcela e aspettative “sotto pelle”, che non vengono espresse. Qui di seguito illustro i quadranti di Eisenhower.

Che vantaggio porta tutto questo?

Con certezza assoluta, il vantaggio è tenere tutti informati, far fluire, da una parte, la comunicazione dall’alto verso il basso e, dall’altra parte, avere un corretto ed immediato feed back dal basso verso l’alto: tutto questo porta a promuovere la calma e la fiducia tra i dipendenti. L’altro ineguagliabile vantaggio è che questa formula di “continua” comunicazione, genera inevitabilmente fiducia e presa di coscienza che il “grande capo” si occupa di tutti e soprattutto si occupa di far stare bene emotivamente i propri collaboratori.

La parola chiave di questo punto è: AUMENTARE IL SENSO DI APPARTENENZA E UNIONE, CREARE MAGGIOR FIDUCIA, TOGLIERE TOSSICITÀ AD UNA COMUNICAZIONE TRA DIPENDENTI E ABBATTERE BARRIERE E PREGIUDIZI.  

FARE AZIONI SULLA PRODUTTIVITA’ ATTUALE E FUTURA

Nelle difficoltà, in molte persone, scatta un istinto fondamentale: “salvare la specie” ed è, in questi momenti di crisi, che nascono le idee migliori. Lavorare sul primo punto serve proprio a creare il giusto clima aziendale.

In seguito, diventa fondamentale ritagliare del tempo per analizzare, assieme al team, le attività e pensare a nuovi progetti.

Ad esempio, è possibile nel brain storming con i collaboratori, elaborare nuove strategie da utilizzare nei social network, approfittando del fatto che in questo periodo gli utenti/clienti sono molto più sensibili all’utilizzo dei social network. Diventa fondamentale, da una parte, aggiornare il proprio profilo aziendale e personale per rimanere in contatto con la clientela anche attraverso nuove forme di comunicazioni come dirette, articoli, podcast, video che mostrano l’attività produttiva. Video semplici, divertenti, come live su Instagram, twich, facebook, o altri social e magari si può, anche, scoprire che nel team c’è un bravo fotografo, un eccellente video maker, una persona in gamba nei social.  E questo può essere un modo per scoprire nuovi talenti, dare nuove opportunità, nuovi stimoli ed energie.

Ciò che conta e fare buon uso del proprio tempo, di quello dei propri collaboratori, per coinvolgerli pienamente in questo processo di cambiamento.

La parola chiave di questa seconda procedura è: COMUNICARE IN MODO CHIARO LA DIREZIONE PER AUMENTARE LA REDITTIVITA’ AZIENDALE ATTRAVERSO UN TEAMWORKOING BEN ORGANIZZATO.

IMPARA AD ASCOLTARE I COLLABORATORI

Il terzo aspetto di grande rilevanza è che attraverso questo processo di lavoro, l’imprenditore, il manager, attiva un importante valore: “ASCOLTARE LE PERSONE”. Tutto questo trasforma i membri di un’azienda da numeri con atteggiamento “passivo”, a persone “proattive” che riscrivono la storia dell’azienda, elaborando paure, frustrazioni, stress per la perdita del posto di lavoro che portano inevitabilmente ad un dialogo interiore a tratti devastante e orientato alla depressione. Non dimentichiamo che dedicare tempo e ascoltare un dipendente con dubbi, significa non solo dare attenzione, ma togliere dubbi, tensione accumulata e far sentire a lui che la sua presenza è importante e apprezzata. La frase chiave di questo punto è che un: DIPENDENTE MOTIVATO RAPPRESENTA LA PRINCIPALE RISORSA DI UN’AZIENDA.

PONI DEGLI OBIETTIVI E PREMIA I MIGLIORI

Il quarto aspetto è motivare i collaboratori premiandoli per il loro impegno professionale. Un premio tangibile e non solo a parole nel nostro apprezzamento e della nostra stima nei loro confronti.

Oggi, più che mai, l’aspetto economico per un collaboratore con famiglia ha una valenza estremamente rilevante. Quindi è necessario prevedere un sistema di incentivazione, occorre parametrare gli incentivi al raggiungimento di ben determinati obiettivi, che risultino utili per l’azienda e allo stesso contempo fattibili. La parola chiave è: APPREZZAMNTO DEL LAVORO SVOLTO ANCHE CON RICONOSCIMENTO ECONOMICO.

COME REALIZZARE TUTTO CIO’?

Tutto ciò descritto sono solo alcuni semplici esempi per motivare un team.

Logicamente ogni realtà ha bisogno di strategie personalizzate.

E da qui che parte il mio approccio con le realtà aziendali. La mia esperienza nel campo manageriale ultra trentennale, ricca di successi lavorativi in diverse multinazionali, mi ha portato,  assieme al mio team di esperti di management, a trovare, attraverso un’azione di consulenza, le migliori soluzioni per soddisfare ogni necessità aziendale attraverso strumenti personalizzati, modelli di lavoro specifici per le diverse realtà  operando con quella che io definisco la “filosofia sartoriale” calata su ogni singola realtà, perché solo in questo modo si può motivare, garantire continuità aziendale e aumento delle performance produttivi e reddituali.

A presto

Amadeo Furlan