Intelligenza artificiale e metaverso nel social network del futuro

Post di Amadeo Furlan 29 Giu 2022

Che cos’è il metaverso, cosa rappresenta e perché oggi è diventato la nuova frontiera del business? Ci saranno rischi per il nostro cervello?

In questo articolo darò risposta a tutte queste domande, al fine di chiarire s questa nuova frontiera tecnologica e sociale che stiamo intraprendendo sarà per noi e per la nostra salute mentale un vantaggio o creerà un nuovo modello di dipendenza esattamente come tutti i social network.

Quando ho iniziato a scrivere la parola metaverso, il software di word mi sottolineava la parola, evidenziandola come un possibile errore. La verità è che non faceva parte del set delle parole contenute nel software.

MA CHE COS’È IL METAVERSO? E DOVE BASA LA SUA FORZA?

Il metaverso si basa, su un assioma di base, che è quello basare la capacità di adattamento del nostro cervello, che percepisce la realtà virtuale come reale.

Pensate ora di avermi difronte a voi, che sto spiegando il concetto del metaverso, all’interno di una vecchia aula di scuola elementare, dove sto scrivendo i concetti di questo argomento scrivendolo su una lavagna nera e un gesso bianco. Prova ad entrare nell’immagine e pensare al rumore stridulo del gesso che segna la lavagna e ora immaginate che il gesso si rompa e la mia unghia, incontrando la lavagna si rigiri, creando sotto l’unghia un immediato e dolorosissimo ematoma. Leggendo queste righe, che ha avuto un’esperienza di un’unghia che si è rivoltata, ha provato un senso di disagio eppure, la situazione non è avvenuta realmente, ma la nostra mente l’ha ricreata perfettamente, tanto da rilasciare una serie di neurotrasmettitori, che hanno generato il malessere fisico. Ecco perché il metaverso si divulgherà rapidamente, perché il concetto di base è che il nostro cervello percepirà la realtà virtuale come realtà reale.

COSA PUÒ ACCADERE DI MALVAGIO PER LA NOSTRA METE SE IL METAVERSO VIENE UTILIZZATO PER SCOPI CHE GENERANO BENESSERE NELL’INDIVIDUO?

Di certo senza un’analisi dei bisogni profondi e latenti degli esseri umani, si creerebbe un regno delle illusioni, una sorta di realtà perfetta, con un sé idealizzato, ma non consapevole, non cosciente, un essere umano che utilizza il metaverso per sfuggire alle frustrazioni di una vita priva di significato e valori. Significa costruire un mondo dove, dato che non sei nessuno nella vita reale e non potrai mai raggiungere l0eccellenza, ti creo un mondo virtuale dove tu puoi diventare ricco, famoso, invincibile.

SIAMO CERTI CHE QUESTA NUOVA VISIONE DEL BUSINESS E DELLO SVAGO NON CI PORTI A FINIRE LA NOSTRA ESISTENZA NELLA NUOVA CAVERNA DI PLATONE?

Il mito della caverna di Platone è uno dei più conosciuti tra i miti o allegorie o metafore del filosofo ateniese. Cosa dice il mito della caverna? Il mito della caverna è la descrizione narrativa del percorso conoscitivo del filosofo, il quale, nella sua ricerca della verità, si stacca dal mondo sensibile per raggiungere le idee e il Bene, e ritornare quindi tra gli altri uomini per governare la città nel modo migliore.

LA CAVERNA POTREBBE RAPPRESENTARE INVECE, IL NOSTRO MONDO SENSIBILE, IN CUI GLI UOMINI SONO COME PRIGIONIERI E SCHIAVI DELL’IGNORANZA? OPPURE ALTRO?

Il vero significato dell’allegoria di Platone ci insegna, ci insegna molto altro. Ci insegna che possiamo decidere se vivere nell’oscurità o nella luce. Quindi ancora una volta la possibilità dell’uomo nel suo libero arbitrio di utilizzare tutte le nuove tecnologie per decidere chi è, cosa vuole fare, dove vuole andare e con quale mezzo raggiungere il suo stato di massima potenza di coscienza.

Qualora non vi piacesse la metafora di Platone, potete cogliere i vantaggi e gli svantaggi del metaverso, paragonandolo alla famosa favola di Lewis Carol: “Alice nel Paese delle meraviglie”.

Una splendida metafora impregnata di enormi significati simbolici che spaziano e toccano tutti i tre piano del nostro cervello: Neocorteccia, Cervello limbico e cervello rettile. Dove:

  • Si mette a confronto il rapporto tra razionalità e immaginazione,
  • Il cammino verso l’età adulta che porta (o dovrebbe portare) alla crescita interiore,
  • Il tempo può diventare infinito. L’essere umano è sempre alla costante lotta con il tempo, che non potendo far diventare più di 24 ore al giorno, trova mille escamotage per renderlo minuto per minuto sempre più proficuo.
  • Io posso combattere il male (siamo sicuri che siamo stati messi in questo universo per combattere il male?),
  • Possiamo ottenere tutto ciò che vogliamo.

Ecco che il metaverso appare, come per Alice nel Paese delle meraviglie, un sogno dove è possibile creare mondi alternativi, dove far vivere desideri, impulsi e sensazioni e percezioni di noi idealizzate.

DOVE RISIEDE IL POTERE ATTRATTIVO DEL METAVERSO?

Credo siamo semplice, in una società dove il divario tra ricchi e poveri è sempre più ampio, dove la media borghesia sta scomparendo, dove la necessità di fare denaro a tutti i costi è diventato l’elemento trainante nelle relazioni. Si capisce che il metaverso si sposa con il mondo dei bisogni ricercati, impliciti, latenti o non soddisfatti. Dove le parole chiavi sono: attrazione, potere, fascino, suggestione, piacere, esaltazione dell’ego, diventano gli ingredienti strutturali capaci di sedurre e catturare quella fetta di persone frustrate, o insoddisfatte che necessitano di notorietà, o di potere e bisogno realizzarsi attraverso nuove sfide.

Di certo il metaverso avrà un grande successo, esattamente come è accaduto per tutti i social network, e nel caso specifico del metaverso ancor di più perché gli ingredienti della realtà virtuale, combinata con sapienza dalla dimensione ludica e alla curiosità, genera, entusiasmo e divertimento tipici del gioco e l’essere umano vuole giocare. A tutto questo si abbina un fattore importantissimo che è rappresentato dalle relazioni sociali, che da un lato dà l’illusione di annullare le distanze, dall’altro ci permette di nasconde chi siamo realmente. A mio avviso resta sempre una grande tristezza in tutto questo: si è soli in uno spazio proprio.

ESSERE UN AVATAR NEL METAVERSO CHE VANTAGGI OFFRE ALLA NOSTRA SALUTE?

Che cos’è un avatar e qual è il suo significato?

Quando pronuncio questa parola non posso ricordare il film Avatar diretto da James Cameron, dove il corpo martoriato del marines Jake, trova nuova vita nel pianeta Pandora (nome non messo a caso Pandora è un personaggio della mitologia greca in cui significato dal greco antico è composto da πᾶς, pâs, «tutto» e δῶρον, dôron, «dono», ovvero «tutti i doni»), trasformandosi in un avatar. I cui piloti umani collegano la loro conoscenze ad un avatar un corpo organico controllato a distanza che può sopravvivere all’atmosfera letale. Questi avatar sono degli ibridi geneticamente sviluppati dal DNA umano unito a quelli dei nativi di Pandora.

Se il significato di Pandora è “tutti i doni”, qual è quello di avatar? Ora tenetevi forte, perché ogni casa che ci viene venduta, che ci viene offerta ha precisi legami, precisi ancoraggi nella nostra mente, che portano ad automatismi comportamentali che possono sfociare in grandi malesseri e disarmonie mentali. Avatar deriva dal sanscrito “avatāra”: significa colui che discende e rappresenta una parola di suprema nobiltà. È fede comune che nei momenti più scuri della storia Visnu discenda sulla terra per ristabilire quella divina giustizia di cui è garante, incarnandosi in un avatar. Scegliere il termine ‘avatar’ significa utilizzare un’icona che mi permette di navigare in rete per rappresentarsi: figuratamente passa il messaggio che si discende nella rete incarnando la propria figura nell’avatar, per cambiare uno status, cambiare la propria immagine e renderla più forte e bella per gli altri.

ALLORA A COSA SERVE INCARNARSI IN UN AVATAR?

Nel metaverso è possibile associare la propria identità ad un avatar, che tradotto significa generare un personaggio digitale di sé stessi. Un corpo fisico virtuale di un dio (“Colui che discende”); per mostrarsi agli altri, attraverso una propria rappresentazione di sé migliore di quella che siamo nel reale. Non a caso possiamo scegliere di essere un personaggio di fantasia come un super eroe, un cantante, un attore preferito o noi migliorati nell’aspetto e nel corpo (un alter ego = un altro me stesso).

Quindi se il significato di Avatar è un dio che incarna un corpo fisico che arriva per svolgere il ruolo di conservazione e difesa del mondo, nei momenti più bui della storia della terra per ristabilire quella divina giustizia di cui è garante? Noi come utilizziamo questo parola nel metaverso? C’è forse il desiderio di portarci a rappresentare la velleità dell’uomo di voler assomigliare a degli dei, i cui poteri sono divini?

Tutte risposte che lascio rispondere alla vostra coscienza.

Di certo con il metaverso è possibile creare:

  • Una realtà perfetta parallelamente,
  • Il proprio avatar con le sembianze che si preferisce, che migliori i propri limiti fisici e personali: generando un avatar alto, magro sicuro di sé, con alta autostima.

Ma chi sceglie questo personaggio? Di certo persone con una certa robustezza fisica, persone insicure con una stima bassa, che hanno bisogno di apparire più sicuri, diventando un modello perfetto nel virtuale, generando di fatto una nuova identità e quindi una visione migliore e idealizzata di sé.

Se è questo è quello che faremo, in che modo poi potremo coltivare le nostre nobili qualità interiori, nel mondo reale (se mai esiste)?

Studiando la mente umana da più di trent’anni, credo che questo processo di trasformarsi in ciò che più piace, possa diventare pericoloso se non si è coscienti di chi siamo veramente, andare ad agire manipolando l’apparenza personale significa modifica i processi cognitivi e sociali umani, mostrando un “falso sé”, compiacendo alle richieste di un’ambiente stereotipato (dal greco “stereos” (duro, solido, rigido) e “typos” (impronta, immagine, gruppo), quindi “immagine rigida”), in contrapposizione con il vero sé, dove ha sede la vera persona, se sa come diventare consapevole.

Tutto questo potrà generare nelle future generazioni e nell’attuale generazione rischi di comparsa di disturbi di personalità legati all’identità.

Resta a noi se intraprendere a cuor leggero il percorso delle illusioni o se come capire che le illusioni sono state create con il potere preciso di distoglierci dalla realtà.

A voi la scelta

Amadeo Furlan