Il metodo Tomatis: più ascolto e meno stress

Post di Amadeo Furlan 7 Dic 2011

Il “Metodo Tomatis”, o “metodo audio-psico-fonologico”, è stato ideato dal prof. Alfred Tomatis, otorinolaringoiatra e chirurgo, nato a Nizza nel 1920. Fin dal 1945 il prof. Tomatis ha dedicato la propria vita allo studio e alle ricerche sull’audizione, il linguaggio e la comunicazione, evidenziando così la relazione esistente tra orecchio, linguaggio e psiche. Il metodo da lui inventato ha avuto larga diffusione prima in Francia, poi all’estero, in paesi come Canada, Stati Uniti, e in molti stati dell’Europa.

Il prof. Tomatis condusse le sue ricerche dapprima nel laboratorio d’audiologia dell’Aeronautica Francese e successivamente nel suo centro di audiologia medica.

Analizzando un campione di soggetti che svolgevano le proprie attività lavorative in ambienti particolarmente rumorosi (banco di prova per motori a reazione, per motori a scoppio, ribattitura di lamiere in cantieri navali, uso del martello pneumatico, ecc.), osservò che le frequenze dei suoni che l’orecchio non riusciva a percepire erano le stesse che la voce non riusciva ad emettere.

Proseguendo le sue ricerche su un campione di soggetti più grande e variegato (tra cui anche cantanti), Tomatis dedusse che questa era una caratteristica generale valida per qualsiasi soggetto: la persona non è in grado di riprodurre con la voce quelle frequenze che non è in grado di udire. Inoltre, in laboratorio venne provato che ogni modificazione dello schema uditivo comportava una modificazione dello schema vocale: questo venne chiamato “Effetto Tomatis”.

A partire da questa intuizione il Prof. Tomatis portò avanti le sue ricerche su un piano multidisciplinare, avvalendosi di studi di audiologia, fonologia e psicologia.

Nacque così il metodo audio-psico-fonologico o metodo Tomatis, presentato poi all’Accademia delle Scienze e all’Accademia di Medicina di Parigi (1957-1960).

II metodo rappresenta una tecnica di stimolazione sonora e un intervento pedagogico col fine di migliorare il funzionamento dell’orecchio, la comunicazione verbale, il desiderio di comunicare e imparare, la consapevolezza dell’immagine corporea, il controllo audio-vocale e quello motorio.

Questi sono, ad esempio, i primi benefici raggiungibili attraverso il metodo Tomatis:

  • Percepire i suoni
  • Elaborare i suoni senza distorsione
  • Distinguere suoni alti e bassi
  • Percepire l’origine spaziale dei suoni
  • Prestare attenzione ai suoni che si vogliono ascoltare ed evitare quelli che non si vogliono ascoltare (concentrazione)
  • Trasmettere energia al cervello tramite il segnale nervoso del suono (ricarica corticale)
  • Integrare e coordinare le informazioni provenienti dai movimenti dei muscoli
  • Mantenere l’equilibrio e il rapporto con la gravità
  • Stimolare e mantenere l’equilibrio neurovegetativo
  • Controllare la fonazione.
  • Controllare l’abilità musicale.

Secondo Tomatis noi ascoltiamo, parliamo, cantiamo, leggiamo, scriviamo e impariamo con il nostro orecchio.

Un orecchio che funziona bene è descritto come un orecchio che ascolta bene ed ha la sua controparte in una voce di buona qualità; vale a dire una buona voce riflette un buon orecchio.

Per un orecchio non allenato, invece, la frequenza fondamentale di un suono, spesso, maschera il suo spettro armonico e la persona ha delle difficoltà a controllare il timbro della voce (l’insieme delle armoniche più elevate); di conseguenza la voce rimane piatta, senza modulazione.

Migliorando l’ascolto quindi, la persona ha l’opportunità di migliorare la qualità, la fluidità, la modulazione e l’articolazione della voce, con gran beneficio per sé e per le persone che ascoltano: una voce che trasmette energia e interesse invita più facilmente all’ascolto.

Proprio per questo, il metodo Tomatis non si rivolge solamente a chi opera nel campo musicale, ma la sua applicazione può riguardare un’utenza assai vasta, spaziando dall’ambiente educativo in generale, al mondo del lavoro, alla vita sociale.

Come funziona:

Alfred Tomatis per poter applicare il suo metodo inventò l’“Orecchio Elettronico”: un’apparecchiatura composta da amplificatori, filtri e un gioco di bascule elettroniche. Attraverso di esso un’informazione sonora trasmessa da un magnetofono raggiunge l’orecchio del soggetto tramite una cuffia, dando una percezione e un’analisi frequenziale di qualità ottimale.

L’Orecchio Elettronico, inoltre, offre al messaggio sonoro due percorsi possibili: un canale corrisponde alla messa in tensione del timpano e dei muscoli del martello e della staffa, un altro agisce sulla loro distensione; è necessaria allora una semplice regolazione per far passare alternativamente l’informazione da un canale all’altro, provocando così un movimento continuo di tensione e distensione dei meccanismi muscolari adattatori dell’orecchio medio.

Questa micro ginnastica, protratta per un certo tempo, produce un fenomeno di rimanenza che crea un condizionamento muscolare progressivo e permanente: l’orecchio medio diviene così capace di compiere da solo, spontaneamente e correttamente, le regolazioni necessarie alla trasmissione dei suoni.

Per quanto riguarda l’informazione sonora, propriamente detta, è costituita da un insieme di nastri magnetici registrati in laboratorio, il cui ordine di diffusione è determinato dal programma concepito in funzione del caso trattato; si tratta essenzialmente di musica e di voce umana, elaborata eventualmente elettronicamente, in pratica più o meno filtrata su determinate frequenze.

I benefici:

Insieme all’orecchio, tutto il corpo ascolta. Tomatis spiega come il nervo vago, ovvero il ramo sensorio auricolare del nervo pneumogastrico regoli, attraverso le sue ramificazioni, la faringe e i diversi organi del corpo; il ramo auricolare innerva la superficie esterna della cassa timpanica formando così una connessione tra la nostra vita neurovegetativa interna e il mondo esterno.

L’ascolto di musica filtrata attraverso l’Orecchio Elettronico migliora la tensione della membrana timpanica, la quale, quando è tesa, attenua l’ampiezza della vibrazione del ramo sensorio auricolare e di conseguenza regola il nervo vago.

Questa regolazione è generalmente esperita dalla persona come una sensazione di benessere, come una liberazione da un pesante fardello dal contenuto mal definito. La persona diviene più fiduciosa nelle proprie possibilità, più consapevole delle proprie capacità e più desiderosa d’usare la propria voce in maniera assertiva.

Alcune delle aree di intervento del Metodo Tomatis:

  1. Sistema neurovegetativo: la persona sperimenta un riequilibrio del sistema neurovegetativo, che si riflette in un miglioramento del sonno e dell’appetito.

  2. Postura: una persona che ascolta bene diventa cosciente della propria postura e durante il training audio-vocale acquisisce una corretta postura d’ascolto: sviluppa una schiena diritta, ma non rigida, la testa prende la giusta distanza dalle spalle, con collo e mascella rilassati; il torace si apre per favorire un’ampia respirazione.

  3. Stanchezza, depressione: le persone che hanno la tendenza ad essere stanche o depresse, spesso hanno una voce piatta, senza tono, con un contenuto molto scarso di alte frequenze. L’effetto energizzante della musica contenente molte frequenze acute è di notevole aiuto anche a persone che hanno subito danni neurologici o altri problemi fisici, che sfociano spesso in un abbassamento generale dell’energia.

  1. Benessere nella vita quotidiana: l’aumentata ricarica corticale risultante dall’ascolto di musica ricca in alte frequenze si traduce in un aumento della motivazione personale, maggiore facilità nel lavoro, un abbassamento del livello di fatica, un accresciuto senso di vitalità, un miglioramento dell’attenzione, concentrazione e memoria, e minore bisogno di sonno nel caso in cui la persona tenda a compensare il calo di energia dormendo molto. Tutti questi fattori, ma soprattutto, l’accresciuta capacità di concentrazione e memoria, possono aiutare considerevolmente a migliorare la comunicazione e l’apprendimento.

  2. Controllo fisico: la stimolazione dell’orecchio, tramite la musica filtrata, agisce sull’immagine corporea, migliorando la consapevolezza e il controllo di tutti i segmenti corporei, inoltre il sistema vestibolare controlla la consapevolezza temporo-spaziale richiesta nel ritmo e nell’equilibrio; molti sportivi, soprattutto sciatori anche famosi, integrano gli allenamenti con sedute d’ascolto.

Oltre ai casi appena citati, il campo d’azione del Metodo è vastissimo: in ambito clinico nel ritardo motorio, nelle dislessie, nelle disgrafie, nelle balbuzie, nelle difficoltà di apprendimento, nell’ansia, nella sordità psicologica; in ambito non clinico lo si utilizza per cantanti e musicisti, nella danza e nello sport, nella pittura, integrando l’apprendimento di una lingua straniera, nella preparazione al parto, nelle aziende migliorando l’ascolto, la comunicazione, la creatività, la negoziazione e molto altro.

Perché frequentare un corso?

Mentre molti ricercatori stanno iniziando ad investigare sull’importanza dell’orecchio nella nostra vita, il Metodo Tomatis offre un programma appositamente studiato per lavorare alla sorgente di molti problemi funzionali, emozionali e relazionali, legati ad un cattivo utilizzo dell’ascolto. Un metodo sorprendentemente veloce che ha un impatto a largo raggio sulla salute e il benessere della persona.

 

Dott. Raffaele Migliorini

Medico Chirurgo