Donne in carriera

Post di Amadeo Furlan 26 Gen 2008

Introduzione dell’Onorevole Giustina Destro

Quando ho deciso di coinvolgere Amadeo Furlan per questa serata conviviale della Fondazione Bellisario, mi sono chiesta: “In che modo, oggi, le donne manager  costruiscono i rapporti all’interno delle aziende?” Come mi comportavo io all’inizio della mia carriera? Come affrontavo le situazioni quando partecipavo alle varie riunioni di associazione di categoria dove il predominio era prettamente maschile? Quando si parla di donne in carriera, nell’immaginario collettivo prende subito forma l’idea di una Dragon Lady, così la chiamano in America, cioè di una donna travestita da uomo, con la quale è davvero arduo lavorare.

All’inizio degli anni Ottanta, scalare l’intera gerarchia aziendale per diventare la prima sales manager donna nella storia di un’azienda, e magari aver anche pensato ai figli e al marito, per una donna significava aver raggiunto un grandioso successo, che poteva essere fonte di ispirazione per moltissime altre donne.

La formula del successo? Comportarsi rigorosamente come un uomo. Ma è stata anche per me la stessa cosa? Facendo un’attenta analisi di ciò che ho fatto in passato, devo dire che quello che ha contraddistinto la mia carriera manageriale, non è stato certamente il comportarmi da uomo, ma essere semplicemente me stessa, passionale, entusiasta della vita, orientata alla concretezza dei risultati, e spinta dalla forte convinzione che le donne in azienda possono dare un contributo organizzativo ed intellettuale notevole.La mia motivazione è sempre stata alimentata da un’infinita energia che, tuttora, mi spinge a dire che noi donne rappresentiamo “l’ago della bilancia” per il successo di un’azienda.

È altrettanto vero che molte donne, oltre vent’anni fa, erano fermamente convinte che per uguagliare gli uomini dovevano comportarsi come gli uomini, perché essere diversa da un uomo significava essere inferiore, valere meno, dover camminare un passo dietro a lui.

Molte donne si sono trovate, quindi, a dover scindere la propria personalità, agendo da uomo in ufficio e da donna nella vita familiare.

Da allora, sempre più donne hanno cominciato a diventare

forti, autoritarie, assertive, sopprimendo le loro emozioni e parlando come se fossero al comando di una ciurma ribelle.

Ancora oggi, molte donne sono guidate da questa convinzione, ma allora mi domando:

“Perché le donne devono smetterla di essere diverse?”

“Perché non possono essere gli uomini a cominciare a pensare in forma diversa sul ruolo manageriale della donna all’interno dell’azienda?” Se ripercorro la mia vita a ritroso e penso alla mia prima entrata in Confindustria, nel CdA di Autostrade,

in politica come Sindaco di Padova, mi rendo conto che non vi è mai stata nemmeno una volta in cui ho pensato di comportarmi diversamente dalla mia natura di donna, perché non c’è nulla di sbagliato nella donna, perché semplicemente la donna è diversa, semmai il problema è che l’ambiente in cui lavora ancora la penalizza. Ma è qui che inizia la nostra vera sfida, la nostra opportunità di far capire all’uomo che siamo complementari e non antagonisti.

Certo le differenze a livello cognitivo, comportamentale, esistono tra uomo e donna, è inutile negarlo, ma sono proprio le differenze a fare da anello di congiunzione,per aiutarci a superare le difficoltà che nascono da queste differenze.

Io stessa ho vissuto concrete situazioni lavorative, in cui ho sperimentato come uomini e donne pensino e comunichino in modo diverso, ma soprattutto, ho visto come queste differenze provochino incomprensioni che, a loro volta, generano risentimenti e frustrazione.

Ma perché succedono queste cose? Perché uomini e donne vedono realtà differenti, ascoltano racconti diversi

assimilano le stesse informazioni in modo diversoe in modo diverso comunicano.

Insomma, usiamo le stesse parole, ma il significato che attribuiamo alle parole e alle azioni è diverso.

La mia speranza è che il messaggio scritto da Amadeo Furlan possa aiutarvi a riconoscere e superare le incomprensioni che nascono dalle differenze di genere, per rendere il luogo di lavoro un posto in cui tutti si sentano pienamente valorizzati.

Nelle prossime pagine troverete le scoperte più recenti sulle differenze cognitive e comportamentali di uomini e donne, grazie alle quali imparerete a sfruttare meglio le vostre risorse e quelle dell’altro sesso.

Dedicato a tutti coloro che vogliano capire di più gli altri e collaborare meglio con loro.

Desidero che questo messaggio possa essere per tutte noi una sorta di “memorandum” per i momenti in cui abbiamo bisogno di “carica”!